I componenti in grado di produrre biogas sono le sostanze organiche presenti nei rifiuti, caratterizzate da diverse velocità di biodegradazione a seconda della loro natura. I rifiuti alimentari, la carta, i cartoni, i tessuti, ecc. hanno la più alta velocità di degradazione. La plastica, il vetro, i metalli e gli inerti in genere rappresentano le sostanze non biodegradabili.
Il biogas, generato dalla decomposizione anaerobica dei rifiuti, presenta una concentrazione di metano superiore al 55% in volume. Tale caratteristica ne rende possibile l’impiego come combustibile in impianti di produzione di energia elettrica. Sulla base di valutazioni teoriche e di dati sperimentali si può considerare che, di norma, una tonnellata di rifiuti solidi urbani (RSU) possa generare da 150 a 250 m3 di biogas su un arco di tempo che va dai 5 ai 20 anni.
L’impiego del biogas in impianti per la produzione di energia elettrica riduce l’impatto ambientale dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani dovuto alle emissioni incontrollate in atmosfera di gas a elevato effetto serra (metano e anidride carbonica) e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di riduzione del consumo di combustibili.
Il Gruppo ICQ ha realizzato in diverse regioni italiane, oltre 50 impianti alimentati a biogas da discarica e ne gestisce oggi circa 20, con diversi livelli di partecipazione alla proprietà.
Gli impianti hanno potenza che varia da 500 a 5.000 kWe.
Impianti a gas da discarica in esercizio:Località | Potenza kW |
---|---|
Galliera (BO) | 1.400 |
Catanzaro | 1.000 |
Orvieto (TR) | 1.000 |
Firenzuola (FI) | 600 |
Imola (BO) | 2.000 |
Cesena | 1.000 |
Lamezia Terme (CZ) | 1.000 |
Terranuova Bracciolini (AR) | 4.600 |
Baricella (BO) | 2.200 |
Bitonto (BA) | 1.650 |
Ravenna | 1.300 |
Bracciano (RM) | 1.600 |
Modena Lotto Nuovo | 1.625 |